26 settembre 2013 – Da sempre sinonimo di ricchezza e intraprendenza imprenditoriale, dato il tessuto produttivo che lo caratterizza, il Triveneto si conferma ai primi posti della top ten delle regioni per la qualità di vita. Ad affermarlo è l’ultimo Rapporto “Oltre il Pil” 2013, pubblicato durante questa estate e realizzato dal Gruppo di Lavoro costituito nell’ottobre 2009 da Unioncamere del Veneto, Camera di Commercio di Venezia, Regione Veneto e l’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Andando oltre a quanto contenuto nell’analogo tipo di rapporto divulgato alcuni mesi fa dall’Istat e dal Cnel, la nuova indagine realizzata dal Gruppo “Oltre il Pil” presenta la nuova geografia del benessere delle regioni italiane con un approfondimento sulle province del Nord Est e le città metropolitane ottenuto attraverso la valutazione di 41 indicatori elementari e otto dimensioni: benessere materiale, salute, istruzione, lavoro, uso del tempo, sicurezza, rapporti personali e sociali, ambiente. Le dimensioni si rifanno, con leggere varianti, alle categorie già individuate dalla Commissione Stiglitz: benessere materiale, salute, istruzione, attività personali e lavoro, partecipazione politica e governance, relazioni sociali, ambiente, insicurezza (economica e fisica).
Sulla base dell’indice di sostenibilità, ottenuto dal gruppo di lavoro dall’aggregazione dei tre criteri “economia, società e ambiente”, emergono, come nel caso dell’indagine Istat–Cnel interessanti differenze tra una regione e l’altra. La classifica ottenuta vede il Veneto in seconda posizione (0,68) dietro il Trentino Alto-Adige (0,80), che «sembra essere un territorio oltre il Paese» . Si conferma una netta divisione territoriale nell’indice unico di benessere: mentre tutte le regioni del Nord ed alcune del Centro si posizionano su livelli di benessere abbastanza elevati il Mezzogiorno arranca, presentando valori nettamente più bassi. Per comprendere meglio il gap tra le regioni, il rapporto le suddivide in tre gruppi. Il Veneto, con un valore di 0,69, si colloca nel primo gruppo di regioni, davanti a Valle d’Aosta, Toscana, Marche, Lombardia ed Emilia Romagna. Nel secondo gruppo vi sono Liguria, Umbria, Friuli Venezia Giulia e Piemonte mentre nel terzo gruppo Molise, Sardegna, Abruzzo, Lazio,Puglia, Basilicata, Campania e Sicilia.
Passando invece al focus territoriale dell’indagine, il Veneto, si evidenziano tutte le contraddizioni che si celano dietro i numeri. Per dimensioni del benessere materiale, è la regione con minor disuguaglianza nella distribuzione del reddito. Si conferma ai primi posti della classifica anche in relazione alla categoria salute, dove tutti gli indicatori registrano valori buoni o nella media. I risultati sono positivi per uso del tempo e della relazioni personali e sociali: molto buono il tasso di lettura, pratica dello sport e partecipazione agli spettacoli. A sorpresa invece, al buon livello di partecipazione sociale corrisponde un numero di organizzazioni di volontariato leggermente più basso della media nazionale.
In riferimento alle categorie lavoro e ambiente il Veneto occupa posizioni più critiche. Istruzione e sicurezza rappresentano infatti le principali criticità. Entrambi gli indicatori collocano il Veneto al 5° posto. Ma nonostante il valore della voce istruzione, il Veneto si colloca a metà della graduatoria (11° posto) per quanto riguarda scolarizzazione superiore, universitaria e abbandono scolastico mentre per l’indicatore sicurezza è 15esimo per effetto del numero di incidenti stradali tra i più alti del Paese.
Sul fronte del lavoro la posizione è il risultato dell’effetto congiunto dei tassi di disoccupazione e occupazione giovanile bilanciati da un livello di occupazione femminile più alta della media. Per la categoria ambiente invece incidono altre due tendenze contrapposte: la regione, che si conferma leader nella raccolta di differenziata, è tra le peggiori per superamento del limite previsto di Pm10.
Se il Veneto primeggia tra le regioni italiane per livello di benessere, non altrettanto accade per Venezia. Nel confronto col resto del Nord Est, la provincia è in decima posizione nella graduatoria (0,63) guidata da Bolzano e Trento (0,77). Tra le province venete in testa c’è Verona (0,76) davanti a Padova (0,74), Belluno (0,72), Vicenza (0,7) e Treviso (0,64), con Rovigo fanalino di coda (0,5). Pur essendo sul podio delle province del Nord Est per benessere materiale, nell’indice di sostenibilità Venezia si posiziona ultima tra le province del Nord Est (13°) per i bassi valori riportati negli ambiti società e ambiente dove occupa in entrambi il penultimo posto della classifica. Nel confronto con le città metropolitane Venezia migliora la sua posizione collocandosi al 4° posto della graduatoria dell’indice di benessere subito dopo Firenze (0,71), Bologna (0,68) e Milano (0,67).
Rosaria Barrile
A cura di ETicaNews