24 ottobre 2013 – Un fondo “etico” e uno Esg. E’ con questi due prodotti (più uno focalizzato sulle società britanniche “responsabili”) che la società di gestione Aberdeen si rivolge agli investitori in finanza Sri. Entrambi conditi con un po’ di Italia. Ma attenzione, non stiamo parlando della presenza nei portafogli di questi fondi dei soliti noti eccellenze di Csr, tipo Enel Green Power e Snam. Si tratta di una mezza sorpresa: il maggior produttore e fornitore a livello globale di tubi e servizi per l’esplorazione e la produzione di petrolio e gas, Tenaris.
Per capirci di più, partiamo dall’osservare cosa vuol dire Investimento responsabile per Aberdeen Asset Managers Limited (Aaml), società costituita in Scozia e con sede legale proprio nella città di Aberdeen. «L’Investimento responsabile è un aspetto importante del servizio che Aberdeen offre ai suoi clienti in tutto il mondo» viene dichiarato sul sito della società di gestione. La storia in effetti dimostra l’impegno di lungo periodo di Aaml nella finanza Sri. Aberdeen ha iniziato la gestione di prodotti di investimento socialmente responsabile nei primi anni 1990. «Da allora, il nostro servizio di screening Sri si è ampliato fino a prevedere il coinvolgimento diretto con gli interlocutori aziendali su problematiche ambientali, sociali e di corporate governance». Questo è stato evidenziato nel dicembre 2007, quando Aberdeen divenne uno dei firmatari dei Principi delle Nazioni Unite per il Responsible Investing, di sicuro un buon biglietto da visita. «Sappiamo che per molti dei nostri clienti è importante adottare un approccio etico alla composizione del portafoglio. I fondi di investimento socialmente responsabile rappresentano la soluzione ideale per quanti vogliono evitare società che considerano inappropriate».
I due principali fondi Sri (Socially Responsible Investing) firmati Aberdeen sono l’Aberdeen Ethical World Fund (codice Isin LU0566482674) e l’Aberdeen Global Responsible World Equity Fund (LU0278938138). Entrambi sono in realtà comparti dell’Aberdeen Global, un fondo Ucits domiciliato in Lussemburgo, costituito in forma di Société Anonyme e organizzato in forma di Société d’Investissement à Capital Variable (Sicav).
Il primo punta a perseguire un rendimento complessivo a lungo termine attraverso l’investimento in titoli azionari e correlati selezionati sulla base di un’approfondita analisi dei fondamentali societari nonché di criteri etici e socialmente responsabili. Ha una massa gestita di circa 170 milioni di dollari, pur avendo una storia breve essendo nato a dicembre del 2010. E’ caratterizzato da una soglia di investimento minimo di 1.500 dollari o equivalente in valuta locale Ha commissioni massime iniziali in media del 4,25% – 5,00% mentre presenta costi annuali dell’1,50 per cento.
Parallelamente il Responsible World Equity Fund cerca di ottenere un rendimento a lungo termine attraverso investimenti in azioni di aziende selezionate in base all’analisi dei fondamentali e alle politiche ambientali, sociali e di governance. Oggi presenta asset per circa 150 milioni di dollari pur avendo una vita più lunga di qualche anno rispetto al fratello Ethical World Fund.
Le analogie tra i due fondi sono notevoli. Entrambi custodiscono in portafoglio azioni di una cinquantina di società quotate con diverse posizioni simili. I primi dieci titoli del Aberdeen Ethical World Fund sono Roche (Svizzera) al 3,9%, Vodafone (Regno Unito) al 3,6%, EOG Resources (Stati Uniti) al 3,4%, Zurich Insurance (Svizzera) al 3,4%, PepsiCo (Stati Uniti) al 3,1%, Standard Chartered (Regno Unito) al 3,1%, TSMC ADS (Taiwan) al 3,1%, Tenaris (Italia) al 3%, Samsung Electronics (Corea del Sud) al 2,9% e Banco Bradesco (Brasile) al 2,8 per cento.
Un paniere non troppo dissimile da quello del Aberdeen Global Responsible World Equity Fund: Roche al 4,2%, Novartis (Svizzera) al 3,9%, Vodafone al 3,6%, TSMC ADS al 3,4%, CVS Caremark (Stati Uniti) al 3,3%, Royal Dutch Shell B (Regno Unito) al 3%, Standard Chartered al 3%, Tenaris al 3%, Zurich Insurance al 3% e PepsiCo al 2,9 per cento.
Cosa possiamo osservare? Entrambi i fondi evidenziano circa un quarto del portafoglio esposto sugli Stati Uniti, seguiti da pesi importanti per Regno Unito e Svizzera. A livello settoriale qualche dubbio sulla Sri assoluta dei due fondi arriva ruolo di primo piano che ha la finanza, sui cui sono esposti per, largo circa, un quinto dei portafogli. Poi tanta energia, tech e, soprattutto per il Responsible World, farmaceutico (Roche e Novartis). Ma il punto che desta più curiosità, da un punto di vista Sri e in particolare Esg, è la presenza rilevante in tutti e due i panieri dell’”italiana” Tenaris.
La società è quotata a Piazza Affari ma qualcuno potrebbe osservare che è lussemburghese visto che la sede legale è nel Granducato. Tuttavia esiste una spiegazione tecnica. Tenaris dirige e coordina l’italianissima Dalmine spa, con sede e produzione in provincia di Bergamo. Meno espliciti i motivi per cui la società quotata anche a New York, alla Borsa messicana e alla Borsa argentina, sia presente nei fondi della sezione Investimento responsabile di Aberdeen.
Facendo una ricerca sul sito istituzionale di Tenaris Sa e su quello di Tenaris Italia spa, non si trova una sezione dedicata alla Corporate social responsability. Certo, riferimenti a tematiche di Esg non mancano. Ad esempio esiste una parte dedicata a spiegare la Corporate governance della società. Anche se qualche ombra, pure in questo ambito, esiste: viene spiegato che la società, avendo sede legale in Lussemburgo non deve sottostare a proprio tutti gli obblighi di governance richiesti dalle autorità di Borsa. Tenaris rassicura però di aver grande attenzione alla governance, a tal punto di poter dirsi sicura di rispettare gli standard richiesti alle società quotate. Un altro riferimento di attenzione a quella parte di stakeholder rappresentati dai dipendenti è che TenarisDalmine è stata certitificata Top Employers Italia 2013: «La certificazione è il risultato di una ricerca svolta con metodologia indipendente e su dati oggettivi, che ha riconosciuto le eccellenze di TenarisDalmine nelle condizioni di lavoro offerte ai dipendenti; nelle politiche di formazione e sviluppo diffuse a tutti i livelli aziendale; nelle strategie di gestione HR (Human Resource, ndr), dimostrando così di essere un’azienda leader nell’ambito HR, impegnata in un continuo miglioramento delle politiche e Best Practice in ambito HR». Molto bene. Tenaris inoltre continua a partecipare al programma di raccolta database del World Steel Association sulla CO2. Positivo anche questo. E forse bastano questi singoli aspetti per i gestori di Aberdeen. Chissà. In ogni caso per Teneris sembra ancora mancare un vero e proprio orientamento esplicito e totalizzante alla Csr.
Un’ultima nota va alla comunicazione periodica Sri (resta un problema comune per le società di gestione) dei fondi “etici” di Aberdeen. Sul sito Uk della società di gestione, nel report al 30 settembre 2013 del fondo Ethical è riportato un commento del gestore. Ebbene, come nel caso di Bnp, l’asset manager spiega il suo punto di vista sui mercati finanziari nel loro complesso e non fa alcuno riferimento alla situazione Sri, Esg e Csr delle società in portafoglio o quanto meno delle dinamiche economiche dei settori più sostenibili. Vale per le sgr in generale: quando i gestori Sri faranno report periodici Sri sui fondi che gestiscono?
Fabrizio Guidoni
A cura di ETicaNews