Ore 16:30
L’indice raggruppa le dodici principali aziende energetiche della zona euro, solo due di esse, ENI [ENI.MI] e Saipem [SPMI.MI], sono italiane.
Da inizio anno l’indice segna un guadagno del 14%, l’indice globale è salito invece del 21%.
Anche nel 2014 ha fatto meno bene dell’indice globale segnando -13% contro il +1,5% del mercato.
Da allora i rimbalzi non sono mai riusciti ad andare oltre la metà della strada perduta durante il crollo precedente, trovando difficoltà già nell’area 340/380 punti.
Lo scorso giugno ha segnato il massimo dal settembre 2008 a 381 punti e poi ha avviato un violento crollo (correlato a quello del petrolio) che lo ha affondato sino a quota 260 punti.
L’impostazione di lungo periodo può quindi essere definita come laterale e senza una direzionalità precisa.
Nel breve, area 320/325 punti, sotto pressione oggi, è il primo ostacolo intermedio oltre il quale si aprirebbero nuovi spazi, con successivo obbiettivo in area 350 punti.
Al ribasso area 300/290 punti è invece il primo sostegno intermedio dove intervenire in acquisto in caso di flessioni.
Dal 2012 l’indice ha perso via via forza relativa, inaugurando una nuova fase di sottoperformance, che potrebbe perdurare ancora.
Al ribasso il livello di ratio in area 0,7/0,65 rappresenta una importante base dove potrebbe arrestarsi la caduta.
Operatività. Preferiamo sfruttare eventuali flessioni nell’area 290/270 punti per fare acquisti sulla debolezza.
E’ ancora prematuro operare sulla forza, ma è meglio attendere la violazione di area 360/380 punti. Tra i titoli preferiti del comparto suggeriamo Technip [TECF.PA] e TOTAL [TOTF.PA], con ingresso sul segnale di forza rispettivamente sopra 63 e 49 euro.
A cura di Websim