14 giugno 2016
La prima delle italiane è Telecom, secondo la classifica di Newsweek che riguarda l’impatto ambientale delle attività delle 500 big globali. L’irlandese Shire e le britanniche Reckitt Benckiser e Bt Group conquistano il podio della classifica Green Ranking 2016, realizzata da Newsweek, in collaborazione con Corporate Knights e Hip (Human Impact + Profit) Investor. La graduatoria valuta l’impatto ambientale e la sostenibilità aziendale delle 500 maggiori società mondiali. Nella classifica si trovano sette società italiane. Il migliore piazzamento è di Telecom Italia al 23°, posto con un punteggio di 74,5%. Nella top 100 anche la Generali al 64° posto seguita da Eni (117° posto), Intesa Sanpaolo (163°), Unicredit (209°), Enel (218°) e Luxottica, con una posizione decisamente di fondo classifica (444°) e un punteggio di appena 17,1%. Quanto alla parte alta della classifica, la top ten è completata da Swisscom, dalla francese Essilor, da Nike, prima società Americana, e a seguire Unilever, Sky, Siemens e Schneider Electric. Le tre in classifica si distinguono soprattutto per la performance ambientale realizzata negli ultimi anni. Infatti, Shire che ottiene un punteggio vicino al massimo (87,7%) è un’azienda biofarmaceutica; negli ultimi sei anni ha ridotto il suo utilizzo di carta del 22% e ha tagliato i rifiuti non riciclabili del 20%, riducendo al tempo stesso il tasso di spreco del 45%. Nel 2014 ha raggiunto la neutralità dal punto di vista delle emissioni di Co2 in tutte i suoi insediamenti del Nord America, con un anno di anticipo rispetto agli obiettivi fissati. Reckitt Benckiser, una delle maggiori società mondiali nel settore dei prodotti di pulizia, ha ottenuto un punteggio di 83,9%, grazie alla riduzione del consumo di acqua (12%) ed energia (13%), risultati che la pongono a circa un terzo del cammino verso gli obiettivi che si è data per il 2010. Bt Group (83,2% il punteggio che le vale il terzo posto), conferma la buona performance del settore delle telecomunicazioni. Presente in 150 paesi, Bt ha ridotto sensibilmente le emissioni dei suoi clienti, ma ha anche migliorato nettamente l’impatto ambientale delle proprie attività. Ha ridotto dell’81%, rispetto ai livelli del 1996/97 le emissioni di Co2, e l’anno scorso ha mancato di un soffio l’obiettivo “zero rifiuti”: in discarica ha conferito lo 0,34% dei propri scarti.