5 marzo 2013 – Le società stanno sempre più aprendo i propri business alla corporate social responsability, tuttavia in questo processo il valore del lavoro dei consulenti csr non è spesso facilmente misurabile. I professionisti di questo settore risultano fondamentali soprattutto in alcuni campi come quello del controllo sociale della supply chain, tema in cui c’è ancora moltissimo da fare, oppure come la valutazione dell’impatto ambientale dell’attiività imprenditoriale. In futuro probabilmente tutte le imprese avranno all’interno un’unità specializzata in csr. Ma ancora per molto tempo la diffusione di una cultura aziendale responsabile passerà attraverso il massiccio ricorso ai consulenti esterni. E oramai l’offerta di queste figure specializzati risulta essere molto ampia.
Come scegliere il consulente giusto? Una risposta arriva dalle pagine digitali di Forbes dove il giornalista Paul Klein, ha provato a fornire una checklist con cui valutare chi si offre alle imprese per implementare un approccio csr. In termini pratici sono stati individuati sei criteri. Il primo, banalmente, è la vastità dellle esperienze fatte: ha lavorato in settori diversi? è stato operativo sia in aziende corporate sia in quelle non profit? Ha visto realtà aziendali sia piccole sia grandi? Successivamente si tratta di valutare non solo quanto vasta è stata l’esperienza vissuta dal consulente ma anche quanto è stata profonda. Non basta infatti solo l’entusiasmo per garantire un buon consulente, serve l’esperienza, la conoscenza dei dettagli. Il terzo punto è la diversificazione dei contatti avuti dall’esperto, in termini di diversità di opinioni, di età, di sensibilità alle comunità locali. Inoltre deve possedere un’elevata capacità di fare squadra, soprattutto con il personale interno all’azienda, ed evitare di essere troppo promotore di se stesso. Va poi aggiunto il fatto che deve avere sensibilità sul capire come il cambiamento sociale opera. Infine, ci vuole l’ispirazione, la visione: il consulente deve essere provocatorio, ma nel modo giusto e positivo.
A questo punto non resta che scegliere il consulente giusto. Ma attenzione. Indipendentemente a chi sceglierà, l’azienda deve ricordarsi che il consulente csr è solo una soluzione provvisoria. Lo sforzo più importante verso la corporate social responsability deve avvenire all’interno della società a partire dai dipendenti che vi lavorano.
A cura di ETicaNews