24.06.2016 – “Il lock up volontario sull’intera partecipazione che detengo in Energy Lab è il segno tangibile del mio impegno, come azionista di maggioranza, nella società”. Giovanni Dorbolò, presidente e ad della società friulana di energie rinnovabili, controlla, tramite la holding Kaos srl, l’83,05% di Energy Lab, mentre l’unico altro azionista sopra la soglia del 5% è Zeus capital Sicav (6,92%) e l’ultimo 10,03% è flottante.
Il 2015 è andato bene, ora quali sono le prospettive?
La società sta seguendo il piano prospettato in sede di Ipo, come testimonia la crescita del 68% dei ricavi a 25,7 milioni e dell’ebitda, +49% a 4,4 milioni, con una marginalità che si attesta al 17 per cento. È aumentato anche l’indebitamento finanziario netto a causa degli investimenti che stiamo sostenendo nella divisione Independent Power Producer (Ipp), alla luce del fatto che si tratta di asset che hanno una vita utile di 20 anni circa.
E invece il business dell’Epc (Engineering, Procurement, Construction)?
Stiamo effettuando un passaggio graduale, con una rimodulazione del fatturato. In prospettiva le due business area Ipp ed Efficienza energetica dovrebbero arrivare a pesare tra il 15 e il 20% ciascuna, mentre l’Epc intorno al 50 per cento. Non avverrà certo quest’anno, anche se già assisteremo a un calo del peso di questo settore sul consolidato rispetto al 2015.
Quale il motivo della rimodulazione?
L’epc ha marginalità più elevata e non incide sulla posizione finanziaria netta, ma, dato che per sua natura è un’attività discontinua, non assicura flussi di ricavi stabili. Cosa che invece ci permette di fare l’Ipp. Il nostro obiettivo infatti è quello di avere una parte del fatturato composto da flussi visibili e stabili nel tempo.