Milano (Vedogreen.it) – Nelle classifiche degli indici azionari di tutto il mondo basate sui criteri ambientali, sociali e di governance (ESG), le Borse europee sono i più bravi. Lo dimostra la seconda edizione del Morningstar Sistainability Atlas che ha monitorato 46 panieri, che messi insieme rappresentano il 97 %della capitalizzazione globale.
Il punteggio più alto in assoluto è quello del Portogallo (66,9), grazie in particolare ad EDP e Galp Energia, leader rispettivamente nei settori di pubblica utilità e dell’energia. Al secondo posto, si colloca la Danimarca (65,4), che beneficia dell’alto punteggio ESG della farmaceutica Novo Nordisk. L’Italia si posiziona nel quintile migliore con 58,3 punti, mentre è decisamente sotto la media del Vecchio continente il Regno Unito, a causa delle controversie in cui sono coinvolte diverse blue chip.
Al di fuori delle Borse europee, ci sono alcune sorprese positive come la Colombia e il Sudafrica. L’Australia ottiene un ottimo punteggio Esg soprattutto grazie agli alti standard di sostenibilità dei grandi gruppi bancari. Male invece gli Stati Uniti, che nella graduatoria globale sono alle spalle non solo della maggior parte dei Paesi sviluppati, ma anche di molti emergenti.
Tra gli ultimi c’è il Giappone, che ha performance scarse in materia di corruzione, indipendenza dei consigli di amministrazione ed etica di business, ottenendo cosi lo stesso punteggi della Russia (44,5 punti), che vede un indicatore di controversie molto elevato. Fanno ancora peggio la Cina, il Qatar e gli Emirati Arabi.