9 ottobre 2014 – Si parla tanto di fondi etici. Ma chi ha visto o conosciuto qualcuno che ne ha comprato uno in Italia? Certo, i clienti di Etica Sgr sono da prendere da esempio, tuttavia costituiscono ancora una nicchia, in gran parte radicata nel territorio di Banca Etica. Ma nel resto del Paese? Un consulente finanziario ci ha raccontato la sua esperienza (positiva) con un risparmiatore, o meglio una risparmiatrice, nel costruire il suo portafoglio.
Innanzi tutto, la fotografia della persona. Giovane e donna, laureata da poco tempo, entrata nel mondo del lavoro ma ovviamente all’inizio di un lungo percorso lavorativo. E qui emergono già alcune caratteristiche di dove l’investimento etico può trovare uno dei terreni più fertili, ovvero la nuova generazione “social” che appare nel complesso essere più sensibile a tematiche di sostenibilità.
La giovane età però comporta spesso un vincolo: capitali modesti da allocare in un portafoglio, spesso grazie al contributo di qualche parente. E infatti il nostro investitore in rosa si affaccia al mondo del risparmio gestito con un piccolo capitale che per le dimensioni può essere efficacemente diversificato in tre/quattro fondi che rappresentino altrettante asset class.
Il consulente a questo punto affronta uno dei punti più delicati: individuare il profilo di rischio della persona, facendo emergere anche esigenze espresse ma anche non consapevoli. Ed è già stato questo, in questa esperienza, un primo momento chiave per capire che la sensibilità e le esigenze della sua cliente potevano ben sposarsi con qualche investimento di natura “etico”. Il risultato di questa fase? Una risparmiatrice per suo carattere con una forte avversione al rischio. Ma anche capace di prendere atto che dovendo ragionare nel medio/lungo periodo, vista la giovane età, può permettersi un pizzico di rischio in più oltre i soli investimenti obbligazionari e può trovare nel concetto di investimenti sostenibili, per definizione molto legato alla creazione di valore nel lungo periodo, una possibile soluzione.
Dunque, col consulente si decide per tre fondi, due per la parte obbligazionaria (la maggior parte su un breve termine euro per tenere bassa la volatilità del portafoglio in coerenza col profilo di rischio, e uno obbligazionario diversificato geograficamente su titoli investment grade a bassa esposizione al richio cambio) e uno, con quota contenuta, di tipo azionario. Ed su questo punto che l’opportunità di un investimento etico prende quota.
La risparmiatrice nello scorrere la lista dei fondi offerti dalla sua banca affiancata dal suo consulente (a proposito, in questo caso è un professionista indipendente quindi senza conflitti di interesse con l’istituto bancario dove la cliente ha il conto) si incuriosisce per la presenza nel menù dei fondi offerti di un azionario etico. Non solo. Il consulente le fa notare anche i costi competivi del fondo stesso: zero commissioni di entrata e soprattutto lo 0,80% di gestione annua. Una rapida ma attenta analisi dei parametri del fondo illustrata e spiegata in termini comprensibili all’investitrice dal consulente (indice di Sharpe e indice di Sortino, percentili, indici di volatilità, performance relative e assolute, ecc.) con esito favorevole fa scattare la decisione di acquisto. E il fondo azionario ad etichetta etica finisce, con soddisfazione anche di animo, nel primo portafoglio della sua vita della giovane risparmiatrice.
Tutto bene dunque. A parte una piccola ombra. Il consulente ci spiega che quando ha analizzato insieme alla cliente i primi dieci investimenti presenti nel fondo (verificabili in un qualunque documento di aggiornamento periodico dei singoli fondi) hanno dovuto prendere atto che non tutto quello che c’era dentro è di certo etico. Addirittura qualche future su indici azionari. Un vizietto che alcune analisi sui fondi etici eseguite in passato da ETIcaNews aveva già messo in luce.
La conclusione di questa esperienza: in Italia la domanda di finanza sostenibile e responsabile comincia a muoversi, ma l’offerta nel suo complesso deve fare un passo definitivo e totale verso prodotti veramente Sri.
A cura di ETicaNews