Milano (VedoGreen) – Secondo uno studio recente sulla finanza sostenibile realizzato dal gruppo americano di risparmio gestito Legg Mason , quasi uno su due investitori italiani (il 47%) tiene conto dei cosiddetti criteri ESG quando sceglie fondi e società. La survey, che ha coperto 17 Paesi: il 45% degli investitori, a livello globale, spiega che nei prossimi 5 anni aumenteranno gli investimenti nel segmento Esg, anche se, con più informazione sul tema, si investirebbe ancora più responsabilmente. Infatti, per il 93% del campione italiano i fund manager dovrebbero monitorare meglio le aziende in cui investono per assicurarsi che agiscano in maniera responsabile.
L’85% degli investitori italiani si dice anche disposto a sacrificare l’orizzonte di breve termine pur di scommettere sugli investimenti ESG. Cioè sarebbe disposto a estendere il periodo di tempo necessario per raggiungere obiettivi coerenti con la sostenibilità. Soprattutto se si tratta dell’ambiente, il criterio ESG cha sta più a cuore agli italiani (è così per il 34% del campione). Seguono invece governance (25%) e fattore sociale (16%). Anche se un buon 25% è convinto che i 3 criteri siano ugualmente importanti.
Se l’interesse cresce, gli ostacoli però restano ancora molti. La scarsità di informazioni in materia di investimenti responsabili è ad esempio citata dal 29% degli intervistati nel nostro Paese. Non è un caso se solo il 21% degli stessi conosceva già il tema prima di ricevere chiarimenti da Legg Mason durante il sondaggio.
C’è poi un problema di disponibilità. Per il 23% degli investitori italiani l’offerta ESG è ancora limitata. Inoltre la consulenza finanziaria è vista ancora come inadeguata e impreparata dal 21% del campione.