28/08/2014 – Ore 09:18

FATTO

Il piano del Governo per la riduzione delle aziende partecipate da enti locali si dividerebbe in tre mosse:

1) chiusura delle società in perdita;

2) incentivazione delle fusioni tra le aziende che gestiscono servizi di pubblica utilità anche attraverso acquisizioni da parte delle aziende quotate (allo studio vi sarebbe anche la possibilità di accedere a un fondo infrastrutture dove trovare le risorse per le acquisizioni da parte delle municipalizzate più grandi);

3) successiva quotazione di alcune aziende, potenzialmente con contestuale allungamento delle concessioni. Per quanto riguarda il settore ambiente possibile un ruolo per CdP ed Eni che potrebbero dar vita a un fondo infrastrutturale per la gestione dei rifiuti e della depurazione (tra l’altro il settore rifiuti passerebbe sotto la tutela dell’Autorità per l’energia e l’acqua).

EFFETTO

È probabile che il decreto che verrà approvato venerdì contenga solo una prima parte delle norme relative alle partecipate pubbliche ma le indicazioni che appaiono sui giornali sono positive per il settore in quanto amplierebbero il numero dei target potenziali per le principali multi-utility quotate (soprattutto Hera [HRA.MI] ma anche A2A [A2A.MI], Iren [IREE.MI] ed Acea [ACE.MI]). Fondamentale che le norme non si limitino ai settori del trasporto pubblico e dei rifiuti e che vengano spinte verso il mercato non solo le società peggiori.

A cura di Websim