24 settembre 2013 – L’imperativo di recuperare competitività, con la consapevolezza di avere a disposizione risorse economiche limitate. L’Europa si trova tra due fuochi e prova a uscirne attraverso la leva tecnologica, accelerando sulla nuova frontiera delle smart city. Un concetto generico che può essere declinato in mille rivoli, ma che essenzialmente si basa sull’obiettivo di rendere la vita quotidiana “più intelligente” grazie all’impiego dell’IT, oltre che attraverso un atteggiamento pro positivo dei cittadini. E che nel concreto-può realizzarsi migliorando i sistemi di trasporto per ridurre traffico e tempi di percorrenza, nell’ottimizzare i sistemi di illuminazione pubblica in modo da eliminare i consumi superflui, favorire lo sviluppo degli spostamenti a basso impatto ambientale, accelerare nel dialogo online tra cittadini e Pubblica Amministrazione. Se l’Unione Europea è la fonte principale di finanziamenti in questo campo (in programma ci sono finanziamenti per 10 miliardi di euro nell’arco di un decennio), l’ambito di applicazione è prevalentemente comunale (considerato che le città consumano l’80% dell’ energia totale).
Fonte: Affari & Finanza, 23/08/2013