16 gennaio 2013 – Corre il conto alla rovescia per il crowdfunding di Stato. La normativa (il decreto Crescita 2.0 convertito in legge con la LEGGE 17 dicembre 2012 , n. 221 ) che deve regolare la raccolta di capitali online attraverso piattaforme vigilate, capitale destinato a imprese innovative e sociali (ex legge 155 del 2006), assegnava 60 giorni di tempo per le società già costituite (da massimi 48 mesi) per chiedere l’iscrizione al registro delle imprese oggetto dell’iniziativa, attivo presso le Camere di Commercio a cominciare da quella di Milano. Ebbene, in una sorta di silenzio generale, dettato anche dall’accelerazione dell’entropia politica, sembra non essersi data abbastanza enfasi al fatto che tale scadenza è ormai il prossimo 16 febbraio. Dopo tale data, salvo proroghe, chi ha avviato recentemente un’impresa che potrebbe usufruire dei vantaggi previsti dall’iscrizione nel registro, non potrà più far nulla. Il tema è quindi scottante (vedi anche recente approfondimento de Il Sole 24Ore in un articolo di Vitaliano D’Angerio).

Intanto, ieri è scaduto il termine per partecipare alla indagine preliminare, lanciata dal ministero per lo Sviluppo economico, delle esperienze presenti sul territorio nazionale, finalizzata a pervenire in tempi celeri alla definizione dei requisiti dei cosiddetti “incubatori”, ossia dei soggetti che in qualche modo dovranno essere garanti e promotori delle imprese innovative.

La definizione della regolamentazione secondaria è stata delegata a Consob la quale dovrebbe emettere una prima versione della normativa entro il 19 marzo. La Commissione è attualmente in fase di studio delle esperienze internazionali. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra la tutela del mercato e la necessità di non soffocare burocraticamente iniziative che stanno moltiplicandosi oltre frontiera. In questo compito, Consob è probabilmente nella fase di osservazione e di confronto con tutti gli operatori e i potenziali interessati.

 

A cura di ETicaNews