20 marzo 2013 – Il 2013 è un anno di svolta per Standard Ethics, la società che ha lanciato il sistema di rating E (dalla top della tripla E a scendere) per valutare il grado di conformità con le linee guida della Ue, dell’Ocse e delle Nazioni unite su Csr e governance. Standard Ethics ha deciso infatti di trasformarsi in agenzia di rating pura. In altre parole, la società che dal 2002 emette rating unsolicited (senza la necessità che il giudizio etico di un’azienda sia richiesto dalla stessa), sulle società del Fste Mib a titolo di analisi statistica non a scopo di lucro, diventa la prima agenzia di rating europea indipendente per la sostenibilità e la governance che emette esclusivamente rating “solicited”, “standard” e “indipendent”. Cosa vuol dire in sostanza?
Innanzi tutto, il rating sarà emesso solo su richiesta diretta del ricevente attraverso un rapporto bilaterale, pubblico ed ufficialmente regolato con il richiedente (solicited). L’unica eccezione riguarda il Ftse Mib su cui verrà continuata la valutazione statistica non a scopo di lucro che sarà pubblicata annualmente. Il segmento Star è invece un potenziale fruitore dei nuovi rating. “C’è interesse da parte delle aziende, sullo Star ci sono eccellenze e c’è l’attitudine alla governance”, ha spiegato Jacopo Schettini Gherardini, direttore di Standard Ethics.
Un secondo punto che caratterizza la svolta della società di rating è di natura tecnica: tutti i parametri valutativi saranno uniformati alle indicazioni e alle linee guida dell’Unione Europea, dell’Ocse e delle Nazioni Unite in materia di governance, sostenibilità e Csr (standard).
Infine, una questione di trasparenza e indipendenza. L’emissione di rating sarà incompatibile con la fornitura di altri servizi, con l’esistenza di legami azionari, interessi economici di altro tipo ed anche con la comunanza di personale direttivo o apicale tra Standard Ethics e il richiedente del rating.
Insomma, si giudica la governance e la trasparenza ma si offre governance e trasparenza. Sul punto Schettini Gherardini è stato chiaro presentando martedì 19 marzo in conferenza stampa la nuova fase di Standard Ethics: “L’azionariato sarà interno con tre finestre di entrata da qui al 2015 (la prima fino a giugno 2013, la seconda nel secondo trimetre 2014 e infine nel 2015), la nostra politica è di non aprire alle aziende esterne per evitare conflitti di interesse. Poi ci sono altre regole interne che sono pubblicate sul sito. È previsto per esempio che persone legate a un nostro manager non possano trovare uno spazio in un’azienda che ha avuto il nostro rating”. Altre norme volte a tutelare la trasparenza e l’indipendenza riguardano le delimitazioni dei soggetti a cui fornire il rating: non verrà dato rating a chi ha ricevuto servizi di Standard Ethics nei tre anni precedenti e non verrà fornito alcun servizio a chi ha ricevuto i rating nei tre anni precedenti . E il timing: l’emissione del rating solicited avverrà solo dopo la chiusura delle negoziazioni in Europa e almeno un’ora prima dell’apertura.
Elena Bonanni
A cura di ETicaNews